By acclamation…in Italian this time!

Sorry, English-speaking friends…after a long time of no writing I gotta write something in Italian for my Italian friends and family who can’t read English!

A richiesta un post in italiano, anche se ho gia’ barato usando un anglicismo! Si avvicina il giorno del quinto ciclo di chemio. Da una parte non vorrei che il giorno venisse mai. Dall’altra, questo sara’ il penultimo ciclo, il che vuol dire che la fine sara’ piu’ vicina, quindi non vedo l’ora che arrivi. Intendo ovviamente la fine della chemio, che se fa il lavoro suo ritarda la mia di fine :-). In questi giorni, a partire circa dal venerdi’ della settimana successiva alla chemio numero 4, sono stata particolarmente bene. L’unica cosa che mi ha infastidito sono state le piaghe in bocca (conseguenza normale della terapia), ma anche quelle sono quasi tutte andate via. A volte anche lo stare cosi bene mi fa paura: mi dico che se sto cosi bene forse la chemio non sta attaccando il mio corpo (quindi il cancro) abbastanza. Anche un’amica mia ha avuto la stessa reazione alla chemio anni fa quando l’ha fatta lei. Il problema e’ che ora quest’amica sta molto male, ha metastasi nello stomaco e nelle ossa, e’ debolissima a causa di una forte inesplicabile anemia e soffre molto. C’e’ parte di me che mi dice che forse capitera’ anche a me, anche se statisticamente e’ improbabile. Poi pero’ mi ricordo di come mi sento per almeno 8 giorni dopo un ciclo di chemio e mi dico che in effetti e’ dura: anche se adesso sto bene e questo mi fa dimenticare i tempi difficili, passo 8 giorni molto infelici dopo la terapia: nausea, rigurgito, stitichezza, mal di pancia per i lassativi, piaghe in bocca, mal di testa, nebbia mentale…quindi se sto male vuol dire che la chemio fa bene, no? Pero’ quando sto male non ci penso a questo: penso solo che non voglio essere in questa situazione, che non voglio avere il cancro, e che cazzo! E’ vero che adesso capisco molto di piu’ la sofferenza e le persone che la incontrano. E sto imparando (o meglio, sto lottando per imparare) ad accettare la prospettiva della morte come parte della vita (tanto moriamo tutti, no? Eppure abbiamo l’illusione dell’eterna vita terrena). Ma a dire la verita’ a volte vorrei ancora stare vivendo la vita illusoria che vivono le persone che non sono mai state male, giusto per non stare piu’ male.

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