{"id":121,"date":"2008-01-24T12:30:54","date_gmt":"2008-01-24T19:30:54","guid":{"rendered":"http:\/\/longbeachit.com\/catia\/?p=121"},"modified":"2008-01-24T12:30:54","modified_gmt":"2008-01-24T19:30:54","slug":"a-zia-anna-6-ottobre-1931-18-gennaio-2008","status":"publish","type":"post","link":"http:\/\/longbeachit.com\/catia\/?p=121","title":{"rendered":"A zia Anna (6 ottobre 1931-18 gennaio 2008)"},"content":{"rendered":"

Tra le prime memorie della mia vita ricordo te che, mentre cucini, provi le tabelline a me, seduta a gambe incrociate sul tavolo della cucina di \u00e2\u20ac\u0153casa vecchia.\u00e2\u20ac\u009d Mi ricordo ancora quella cucina, in cui passavamo insieme delle ore, io a fare i compiti, tu a cucinare. Era la tua passione la cucina, una passione che avevi eriditato dalla tua mamma, la ormai famosa nonna Nina. Anche se avevi passato tutta la mattina a cucinare qualcosa, se noi sorelline ci lamentavamo dicendo che non ci piaceva, tu ti rimettevi immediatamente ai fornelli e ci facevi qualcosa di nostro gusto. Io che ero tanto schizzinosa col cibo mi rifiutavo di mangiare se non mi imboccavi tu, seduta sulle tue ginocchia. Ci viziavi in questo modo, zia, ci viziavi di amore. L\u00e2\u20ac\u2122hai continuato a fare poi con i nostri bambini, che ancora adesso vogliono il pollo d\u00e2\u20ac\u2122oro della zia Anna o la sua minestrina rossa e spesso non si accontentano di quello che gli facciamo noi.<\/span><\/p>\n

Avevi un talento speciale con i bambini. Quanti ne hai aiutato ad allevare? Ricordo alla Domus le parole di Mario, che \u00c3\u00a8 stato uno di quei bambini, come noi: \u00e2\u20ac\u0153Se li avessi partoriti tutti tu, non avresti potuto averne cos\u00c3\u00ac tanti intorno\u00e2\u20ac\u009d (e scusa Mario che in dialetto non la so ripetere questa frase che le \u00c3\u00a8 piaciuta tanto). Tutti rimanevano incantati dalla tua pazienza con loro. Noi mamme a volte sospiravamo che non volevamo giocare all\u00e2\u20ac\u2122ennesima partita a Uno, ma tu non ti tiravi mai indietro. Dicevi sempre di s\u00c3\u00ac ai loro giochi e li lasciavi vincere sempre. Anche i nostri bambini hai viziato di amore.<\/span><\/p>\n

Non ti sei mai sposata e ti sei dedicata tutta intera a tutti quei bambini che non avrebbero potuto essere pi\u00c3\u00b9 tuoi che se li avessi partoriti. Ricordo due vestitini a stampa scozzese che avevi cucito per noi, uno a sfondo rosso per Mariangela, uno a sfondo blu per me. Ci piacevano da impazzire quei vestitini. E tu ne eri immensamente orgogliosa. Come eri orgogliosa di noi. Quanti ne hai cuciti, rammendati, ricuciti di vestitini, calze, mutande? Quanti culetti hai pulito? Quanti pannolini hai stirato (quando ancora i pannolini si lavavano e stiravano)? Quante lacrime hai asciugato? Quante partite hai perso a calcetto?<\/span><\/p>\n

\u00c3\u02c6 difficile adesso sedere qui, lontana migliaia di chilometri davanti a un freddo computer, inadequato surrogato di un volto amato, a scrivere di te, cercando di ritrovare in una memoria sfuggente i ricordi di te. \u00c3\u02c6 difficile perch\u00c3\u00a8 in fondo non sembra vero che il mondo possa adesso esistere senza di te. E paradossalmente era pi\u00c3\u00b9 facile ritrovare memorie quando ti visitavo in ospedale e mi raccontavi storie del passato. Perch\u00c3\u00a8 tu certamente non dimenticavi niente: avevi una memoria di ferro, come si suol dire. In te era racchiusa la memoria di generazioni, la saggezza antica, i nomi, i volti, i gesti di chi ci ha preceduto. Vorrei averti registrato quando raccontavi le storie dei nonni: storie che poi hai raccontato ai nostri bambini e che noi non sapremo mai ripetere fedelmente o con lo stesso fervore.<\/span><\/p>\n

Ho sempre disdegnato chi, a un funerale, parla solo bene del morto, senza menzionare i suoi difetti. Ho sempre detto che, quando verr\u00c3\u00a0 il mio momento, vorrei che le persone che amo rammentassero i miei difetti e poi dicessero che mi hanno amata lo stesso e forse anche di pi\u00c3\u00b9, per quei difetti. Adesso per\u00c3\u00b2 capisco che quando si perde una persona amata, sono solo le cose belle che ci vengono in mente. \u00c3\u02c6 un grande sforzo ricordarsi dei momenti brutti, delle litigate, dei pensieri cattivi. E poi perch\u00c3\u00a8? Perch\u00c3\u00a8 davanti alla morte non pensare invece alle cose belle: il profumo degli arrosti della domenica, i centrini ricamati a uncinetto, i vestitini cuciti a mano?<\/span><\/p>\n

E allora continuo a ricordarti per l\u00e2\u20ac\u2122amore che ci hai dato: immenso e senza condizioni. Perch\u00c3\u00a8 alla fine, solo quello conta. Alla fine, solo quello vive in noi e, attraverso quello, te.<\/span><\/p>\n

Grazie zia. Ti vogliamo bene. Tua figlia, Catia<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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